Jack e il rumore del mare

Le ultime cronache di Jack Spirofsky. Dai luoghi virtuali più disparati.

Jack non saprà mai che quello che chiama “destino” è in realtà un errore di stampa.
Roberta Scorranese

Che disdetta, Jack aveva una gomma a terra! Lasciò la macchina sul margine e fu costretto a farsela a piè di pagina.
Filippo Cirino

Gancio sinistro! Gancio destro! Sinistro! Destro! Jack non si sarebbe arreso mai: doveva riuscire ad appendere quel quadro
Vento Tagliente

Jack si risvegliò con indosso una minigonna e stivali con tacco, dentro un igloo in Groenlandia. “Dannato Editor”, pensò.
Francesco Lanza

Lo conobbi anche io Jack. Avevamo fame, folli lo eravamo già. Ci perdemmo di vista per la legge 180.
Enzofilia

“Jack non ebbe neanche il tempo…”. Era finito in un racconto di sei parole.
Corrado Festa Bianchet

A causa di quel petardo, Jack ci rimise un dito. Ora senza l’indice era perso, non sapeva più che direzione prendere
Numa Pompilio

Jack si svegliò da sogni inquieti trasformato in un enorme insetto immondo. “Chi cazzo è Jack? Io mi chiamo Gregor,” disse.
Giampiero Cordisco ‏

Sentì arrivare l’aria fredda dell’autunno, decise di godersi il panorama ammantato in una splendida copertina.
Solo G. ‏

Negli ultimi anni Jack era piuttosto ingrassato e ora le pagine del libro gli stavano strette. Emigrò su un Atlante.
Alberto de Lupis

Jack sentì un’altra fitta lancinante: forse era il caso di farsi fare una biografia per identificare il problema
LApocalisse

Guardandosi in giro vedeva pareti bianche tutto intorno a sé. Capì poi che il suo libro era stato buttato nella raccolta differenziata.
Simone Polenghi

Estrasse la sua Standler HB e la puntò. Stavolta non poteva sbagliare. Unire i punti da 1 a 10 non era così difficile
VentoTagliente

Jack era talmente egocentrico da credere di essere il protagonista di un bel libro
Andrea Venafro ‏

Comprese che qualcosa sarebbe cambiato. L’autore stava mettendo i puntini sulle i.
Stefano per Nietzsche

Jack si trovò coinvolto, suo malgrado, in un losco giro d’affari. Ignorava che l’autore lo aveva venduto alla ‘ndrangheta
Ace La Gentile ‏

Fu costretto a smettere di fumare. Ogni volta correva il rischio di bruciare l’intero libro.
Numa Pompilio

Jack non aveva segreti per gli altri… E certo! Chi leggeva lo stava facendo ad alta voce!
Considerandolo ‏

Andava in giro sul suo sottomarino giallo, e lavorava 8 giorni a settimana. Era finito in un libro di testi musicali.
Filippo Cirino

Era il 31 febbraio e Jack capì fin da subito che qualcosa sarebbe andato storto quel giorno
Elettronica ‏

Jack guardava con amore suo figlio. Così piccolo e carino, capì che sarebbe diventato il protagonista di un giallo tascabile
Davide De Santis ‏

La notò subito, quella donna aveva una grazia fuori dal comune, era stata scritta in Garamond
Simona Marino ‏

Jack ci teneva che il suo ferro fosse sempre ben pulito e funzionante. Odiava andare in giro con le camicie stropicciate.
VentoTagliente

Ogni mattina Jack usciva dalla porta, ma quella sera la finestra gli sembrò l’unica via d’uscita. Volle raggiungere le stelle
MissSfigatina

Jack amava la fantascienza, passava delle ore tra le pagine dello statuto dei lavoratori.
ItsCetty

Inciampò in una virgola credendola un apostrofo e sbatté la testa contro un punto. “L’ignoranza fa male”, pensò.
Nina e i falò ‏

Jack entrò, accese la luce, e si trovò davanti una scena splatter. Il lettore aveva schiacciato una zanzara col libro
Montales

La tipa di Jack disse: “Mi piaci ma non voglio più usarti e poi sei troppo complicato” Ma non lo disse a lui, bensì a un congiuntivo.
Zip ‏

Jack tentava di sollevarsi dal duro colpo della lettera, sperando che l’autore facesse riparare la J della vecchia Olivetti.
Silvana ‏

Usava la j del suo nome come pertica per calarsi nel rigo successivo.
Louis Cyphre ‏

Jack aveva seguito meticolosamente la mappa, trovandosi a un passo dalla meta. Poi precipitò. Fottuta nota a piè di pagina.
Montales

Si sentiva un fallito, non avrebbe dovuto accettare di stare in un libro contabile.
Simone Bellisai ‏

Jack salì sulla stessa auto per la terza volta in un anno, stesso posto. Aveva trovato il migliore dei lettori: il rilettore
Roberta Scorranese

Era bloccato. Stava male. Qualcuno aveva sfogliato le pagine troppo velocemente. Si era preso un colpo d’aria.
Un insetto

Jack vide tutte quelle nuvolette e pensò: “Sta arrivando il maltempo”. Invece era solo finito in un fumetto
Zip

Sentiva un freddo glaciale. La copertina era decisamente troppo sottile. Jack era finito in un brossurato.
Un Maestro ‏(G_Napoleone]

In quel cassetto trovarono soltanto una C ed una K chiuse in una busta. Erano le ultime lettere del povero Jack.
Filippo Cirino ‏

Il colmo per uno come Jack era inciampare in una lettera. Finì al traumatologico. Era una lettera 22.
Enzofilia ‏

Poi accadde. Per un dannato errore di stampa Jack a pagina 82 diventò Zack. Gli ci vollero mesi in bozza per riprendersi.
Saraturchina

Lui e Susan s’innamorarono. “Autore, quando scriverai il prossimo libro?”,”Perché me lo chiedi, Jack?”, “Vogliamo un figlio”.
Stefano per Nietzsche

Per noia saltò fuori dal libro e finì in un altro libro: “Esco a fare due passi ” di Fabio Volo. Si uccise. Fine di Jack
Fabrizio Iamundo

Jack vive in una sorta di Truman Show per colpa nostra. Gli abbiamo mentito. Non è mai stato in un libro ma in un social network.
Gian Carlo Rivi

“Dottore, mi aiuti: mi sento soffocare”. “Jack, tranquillo, adesso ti libero, Ma tu non devi più uscire con addosso il cellophane”.
Nonfaretardi

Jack attendeva con ansia la svolta decisiva della sua vita. Ma non sapeva di essere il protagonista di “Non voltare pagina”
M_Bonobo

Jack venne evidenziato. Evidentemente per qualcuno era importante.
Nicolò Campagnoli

Amava le storie brevi e iniziò così: c’era un volta che visse felice e contenta.
Luciano Chenet

Jack non credeva di essere osservato, ma sentendo parlare di sé in terza persona volle aggiungere una quarta parete a casa sua
Snoopy the Writer

Quella folata di vento fece girare le pagine e catapultò Jack nel capitolo successivo, facendogli saltare la scena di sesso
Numa Pompilio

Jack si trovò sballottato qua e là per il libro. Tutta colpa della fervida impaginazione dell’autore
Filippo Cirino

Le parole di Jack andarono in fumo; era in un romanzo western e faceva l’indiano.
Cinzia Rosa

Con una gamba rotta e tre proiettili in corpo, Jack corse verso l’auto. Dio, quanto amava la sospensione dell’incredulità!
VentoTagliente

Jack balzò fino al riassunto, ma quello che lesse non lo aiutò a capire la sua fine. Era stanco di vivere, ma si trovava solo a pagina 2.
La Marghe

Jack aveva vissuto mille storie burrascose, ma l’ultima fece a pezzi il suo morale. Ne uscì a fascicoli.
Solo G. ‏

Cap 36. Jack era sulla spiaggia, guardava il tramonto. In sottofondo il rumore del mare. Sorrise, quello era il lieto fine.
Davide De Santis ‏

2 thoughts on “Jack e il rumore del mare

  1. dalailaps scrive:

    Alcune di queste frasi sono dei veri e propri capolavori! 😀

  2. Zio Scriba scrive:

    Ma come, manchi dalle mie parti proprio in questi giorni che ho la GRANDE NOTIZIA? 🙂
    Non mi starai anche tu cominciando a disperderti su Cippicippi, eh… 😀

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