Letta e gli altri

Microtrame satiriche

La Santanchè si risvegliò in un luogo sconosciuto, disorientata. Poi vide altri come lei: dei pupazzi di plastica.

Un giorno, mentre passeggiava senza motivo in una via periferica di Cologno Monzese, Andrea Scanzi dubitò di sé. E pensò subito a un virus.

Finalmente Sandro Bondi poté affrontare a viso aperto quell’essere viscido. Gli avevano regalato uno specchio.

Durante il dibattito cadde a terra e rantolò per qualche secondo. Poi si congedò dicendo: “Non ho altro da aggiungere sul governo Letta”.

Il rapinatore estrasse il libro dalla tasca e lo puntò verso Renzo Bossi. E il giovane, terrorizzato, consegnò all’uomo il suo portafoglio.

Con il tempo, Silvio Berlusconi affinò l’arte di convincere le persone, con parole capaci di toccare il loro cuore: “Questo Rolex è per lei”

Da giovane Diprè vinse una scommessa con un daltonico sul colore di un dipinto. E purtroppo si convinse di essere un intenditore d’arte.

Fabio Fazio vide l’immagine di un uomo. Nel dubbio elogiò pubblicamente anche lui. Poi si accorse che era un manichino in una vetrina.

Alla fine Bruno Vespa intervistò lui: l’uomo che più di tutti aveva gettato discredito sul mondo dell’informazione. Fu un bel monologo.

Alle elementari, quando giocava a calcio, Letta faceva già appelli per la stabilità. Ma niente, gli avversari segnavano lo stesso.

Gli alieni temevano di diventare oggetto di dibattito televisivo tra ex concorrenti dell’Isola dei Famosi. Per questo evitavano gli umani.

Enrico Letta si rifugiò in campagna, ma la sua casa fu invasa dalle cavallette. E lo sfiorò l’idea di allearsi anche con loro.

“Non sono affatto interessata ai tuoi soldi” disse Manuela Arcuri. E lui sorrise amaramente: quella donna non sapeva proprio recitare.

Diventò un pornoattore. E finalmente si tolse di dosso la fama di ex tronista di “Uomini e Donne”.

Giuliano Ferrara osservò il vigile che faceva la multa alla sua auto in doppia fila e pensò: “Sono vittima di retaggi sovietici”.

[L’Ideota, Twitter 2014]