Alter ego

Lester è un detective privato della vecchia guardia. Frequenta le peggiori bettole, è dedito al bere, odia le donne e nasconde un terribile segreto. Insomma, è un guazzabuglio di luoghi comuni tratti dai romanzi hard boiled.

UN ALTRO STEREOTIPO LETTERARIO.
Il segreto di Lester è presto detto. Il nostro uomo è affetto dalla sindrome della personalità multipla, come molti indagatori della finzione letteraria e fumettistica (due esempi: il Gorilla di Sandrone Dazieri e il protagonista del manga “MPD Psycho”).

UN TRUCCO DEI GIALLISTI.
I giallisti hanno un debole per gli investigatori con personalità multipla, perché un alter ego fuori controllo può tornare utile per qualche colpo di teatro. La seconda personalità del detective può essere l’assassino che tutti cercano, come accade nel video “Another stranger me” dei Blind Guardian.

NIENTE PANICO.
State tranquilli, non mi limiterò a rimestare luoghi comuni. Ho in mente un’idea balzana…

ECCO L’IDEA BALZANA.
Gli alter ego di Lester, quando non manovrano il suo corpo, vivono in una dimensione parallela. Per la precisione, abitano a Pogotown, un immenso agglomerato urbano che galleggia nel magma psichico del detective. In questo scenario gli alter ego conducono un’esistenza simile alla nostra. Qualche volta danno vita a spassose baruffe oniriche.

VI PRESENTO EDWARD.
Edward, la seconda personalità di Lester, è un raffinato gentiluomo, convinto sostenitore del metodo deduttivo di Sherlock Holmes. È capace di risolvere i casi più intricati in un batter d’occhio. Lester, invece, è un uomo d’azione dal grilletto facile. Conduce le indagini con metodi sbrigativi e mostra una certa abilità nella raccolta degli indizi, ma non è certo un genio. Di fatto, cerca sempre di prendere tempo, nell’attesa dell’intervento risolutivo di Edward.

Il SERIAL KILLER.
Un altro assassino seriale? Lo so, siete nauseati, ma non ho scelta. Lester, tanto per cambiare, è alle prese con un temibile serial killer.

IL COLPEVOLE.
Edward scopre che il serial killer è Rupert, la terza personalità di Lester. A Pogotown, sua città natale, Rupert coordina il personale domestico di una grande villa. Ancora una volta, quindi, il colpevole è il maggiordomo.

BISOGNA SALVARE LESTER.
Edward elimina Rupert e manovra il corpo di Lester per inquinare le prove. Vuole impedire ai poliziotti di scoprire la verità. Edward agisce a fin di bene, perché Lester, in fondo, non merita il carcere: il suo corpo ha commesso gli omicidi sotto l’influsso di un folle burattinaio.

IL FINALE.
Colpo di scena. Gli alter ego di Lester sono persone in carne e ossa, proprio come noi. Lester, in realtà, è il personaggio di un videogioco. Ecco il verdetto dell’ultima partita, durata 6 mesi: Rupert si è battuto con onore, ma ha perso; Edward ha guadagnato 1000 punti e il diritto di passare al livello successivo.

UN DUBBIO.
Come? Questo finale non brilla per originalità? Forse avete ragione. Per un epilogo effervescente devo rimettere in gioco Rupert. Proviamo così: Rupert, esasperato dall’ennesima sconfitta, uccide Edward nell’ultima riga del romanzo. Ora va meglio?

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