Dimenticanze

La mia giornata ha un ritmo scandito dalle piccole dimenticanze: penne, occhiali da sole, documenti, appuntamenti, persone da richiamare e soprattutto ombrelli. Non penso di essere un caso esemplare, da studiare nei seminari freudiani. Credetemi, sono in buona compagnia, anche se pochi sono disposti ad ammettere di essere distratti. Il mondo è abitato da milioni di svagati. Tuttavia nei romanzi troviamo quasi sempre personaggi che non dimenticano nulla, o quasi. I momenti di distrazione, nei libri, sono dosati con il contagocce: quando capitano, sono accompagnati da una sottolineatura, perché esistono solo dimenticanze decisive o dirompenti nei romanzi. Eppure si potrebbe raccontare la storia di un uomo, neanche troppo distratto, passando in rassegna le sue piccole dimenticanze quotidiane, facendo intuire che forse esiste un filo conduttore, o una spiegazione nascosta, per questo incessante stillicidio. Può essere un’idea, che forse svilupperò in futuro. Per ora mi limito a proporre qualche incipit.

Dimenticare una preziosa stilografica a casa di Frank ha un inconveniente: la necessità di tornare a casa di Frank.

Spendo 50 euro al mese in sciarpe, ma non sono un collezionista.

Per ricordare gli oggetti ho cominciato a dimenticare le persone.

Dimentico troppi ombrelli perché smette di piovere troppo presto, o perché le nuvole non mantengono le promesse.

Forse è colpa degli oggetti. La verità è che vogliono essere dimenticati da me.

18 thoughts on “Dimenticanze

  1. Carmine scrive:

    Il tuo post mi ha fatto pensare alla triste storia di un uomo dalla memoria di ferro, ma che fingeva di dimenticare continuamente le cose pur di avere scuse per tornare ad avere contatti umani con conoscenti o semplici personaggi che incontra durante la giornata…una buona idea per un romanzo?

  2. Danilo scrive:

    Carmine, idea davvero fantastica!!! Complimenti 🙂

  3. Camilla P. scrive:

    Il primo e il terzo sono i miei preferiti, soprattutto il terzo 🙂 ispirante!

    E anche l'idea di Carmine è stupenda!

  4. mark scrive:

    Sono un interprete della distrazione, per gli imput letterari sono stati recepiti, magari un giorno…;-)

  5. Danilo scrive:

    @Camilla: grazie, sei sempre gentilissima 🙂

    @Mark: a chi lo dici, io ho fatto della distrazione uno stile di vita 🙂

  6. Taglia46 scrive:

    Presente: testa tra le nuvole d'ordinanza! La prima e la terza traccia mi stimolano un bel po!
    Bentrovato.

  7. Danilo scrive:

    Ciao Taglia46, grazie e benvenuta!! Complimenti per il tuo blog, divertente e pieno di autoironia 🙂

  8. Ale scrive:

    un incipit più bello dell'altro 🙂 anch'io dimentico tutto, cose e persone.

  9. Danilo scrive:

    Ciao Ale! Grazie mille 🙂 Sono contento di essere in buona compagnia…

  10. Zio Scriba scrive:

    Azzeccata la prima e divertentissima la seconda (ancor più nel modo sbagliato in cui l'avevo letta io: in effetti, se al posto di sciarpe leggi, o scrivi, "scarpe", diventa ancora più paradossale e demenziale…) 🙂

  11. Danilo scrive:

    Ciao Zio!! Come darti torto? Cari scrittori, annotate tutto. Non sottovalutate la geniale variante zioscribesca. Potrebbe fare la vostra fortuna 🙂

  12. Elizabeth scrive:

    Voglio ankìo una memoria RAM.

  13. Danilo scrive:

    A chi lo dici, Elizabeth 🙂 Pensa che io non solo voglio la memoria RAM, ma voglio anche la memoria REM, quella che ti consente di ricordare i sogni 🙂

  14. dday scrive:

    Bellissimo

  15. Danilo scrive:

    Grazie dday, un caloroso benvenuto 🙂 Ho letto molti tuoi post. Sono davvero belli

  16. andreatrofino.com scrive:

    Io ho lasciato nel dimenticatoio i sogni che stavano nel cassetto. Prima o poi ne riaprirò la porta. Spero di non trovarvi l'oblio già fin troppo obliterato al passaggio del tram dei desideri.

  17. Danilo scrive:

    @andreatrofino Benvenuto! I tuoi giochi di parole sono brillanti 🙂

  18. andreatrofino.com scrive:

    Ben trovato! Come disse il fratello di John a Ben… Farei bene a tornare a scriverne sul mio blog come in certi vecchi tempi andati. E cioè nei tempi morti. 🙂

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