Gli incoerenti

La coerenza non è mai troppa nei libri. Per fortuna. Perché a volte le storie hanno bisogno di una svolta.

Il colloquio era andato bene. Aveva fatto un’ottima impressione a quelli delle risorse umane. “Sei dei nostri”, gli dissero. Si sentì parte di qualcosa. Uno di loro. Già, ma loro chi erano? Notò che avevano orologi precisissimi, di quelli a cui non sfugge un secondo. Immaginò di essere stritolato dai loro ingranaggi, dai loro meccanismi perfetti e implacabilemente svizzeri. Ed ebbe paura. “Questi mi ruberanno tutto il tempo, lo sanno misurare molto meglio di me”, pensò. E scappò via, senza dare spiegazioni.

”Io non dirò nulla. Non tradirò i miei compagni”. “Ecco il nuovo iPhone5, quello che tutti vogliono. Se parlerai sarà tuo”. “Confesso tutto”.

All’improvviso s’innamorò del bersaglio nel mirino.

Era il gran giorno. Nel tragitto che portava alla chiesa c’era una deviazione per il mare. In una giornata di pioggia forse non avrebbe notato nulla. Ma c’era il sole. Capì di aver bisogno del mare. O forse di passeggiare in montagna, bere succo di ciliegia, collezionare figurine, fumare una sigaretta dopo il caffè, comprare un berretto nuovo, non sposarsi…

Spedì l’email che poteva cambiare la sua vita. Ma Windows era lento. Osservò a lungo la scritta sul monitor: “Invio in corso”. E nel frattempo pensò a molte cose. Poi finalmente l’email arrivò a destinazione. Troppo tardi, come sempre. Nel frattempo aveva cambiato idea.

2 thoughts on “Gli incoerenti

  1. Zio Scriba scrive:

    Il primo è già il mio Eroe, mentre il secondo è un vero escremento escrementizio… :-))

    Bentornato, mon ami!

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