Breaking news

Ultime notizie

La mia vita raccontata come un telegiornale.

Cronaca. Prime indiscrezioni sull’identità della persona che intralcia sempre i miei piani con le sue cazzate. Sono io.

Meteo. Previsti addensamenti di nebbia sulla mia mente, seguiti da schiarite accompagnate da «lo sapevo, ho fatto un’altra cazzata».

Moda. I miei errori hanno indetto una conferenza stampa per annunciare la nuova collezione primaverile.

Cronaca. Dopo alcune ore di assedio, i miei sogni sono usciti dal cassetto con le braccia alzate e le mani bene in vista.

Ultim’ora. Il sindacato delle persone che mi faranno sapere si è riunito oggi per il tradizionale mutismo.

Cronaca. È ancora in corso il flash mob dei miei sogni. Non si stanno realizzando tutti contemporaneamente.

Previsioni del tempo: lo sprecherò anche per tutta la prossima settimana.

Cronaca. Ancora in corso le trattative per farmi alzare dal divano. I miei desideri hanno inviato una delegazione diplomatica.

Eventi. I miei buoni propositi si sono dati appuntamento per il tradizionale “dove ho sbagliato?” di fine anno.

Politica. Cerco di affermare la mia leadership su me stesso, ma i cibi a base di carboidrati prendono il potere.

Cronaca. Ennesimo caso di censura. Ho messo a tacere i fantasmi del passato.

Emarginazione. La realtà non riesce a farsi accettare da me.

Ultim’ora. I ricordi hanno invaso la mia mente con la scusa di esportare la democrazia.

Solitudine. Prima di parlare da solo mi prendo in disparte.

Cronaca. Continuano i festeggiamenti delle persone che non mi invitano alle feste.

Tempo libero. Anche quest’anno “boh” sarà la meta turistica più gettonata dalle mie decisioni.

Cronaca. Maxisequestro di un ingente carico di abbagli in prossimità della frontiera con la realtà.

Meteo. Prevista una pioggia di no in un’area di alta spedizione del mio curriculum.

Cronaca. Scoppia il caso dei miei colpi di fortuna. Sotto accusa il loro assenteismo.

Ultim’ora. Scoperto il bunker in cui si nasconde la donna della mia vita: un sogno a occhi aperti.

Incidenti. Scontro frontale tra le nostre illusioni e la realtà.

@IdeeXscrittori: dicembre 2014 – gennaio 2015

Gli irrilevanti

Personaggi memorabili? Non proprio.

LA COMPARSA.
Si affaccia nei capitoli in cui non succede nulla, per questo i personaggi che amano il quieto vivere lo implorano di rimanere. Osserva l’assenza di avvenimenti che lo circonda con una grande partecipazione emotiva che non fa trapelare in alcun modo. Ogni volta che viene menzionato il suo nome, il lettore si chiede inutilmente: “Dove l’ho già sentito?”. A volte dice “moriremo tutti” a sproposito. Per esempio in una commedia romantica.

L’UOMO SBAGLIATO.
Palesa la sua inutilità nelle fasi cruciali. Quando occorre un dottore, lui è quello che ha paura del sangue. Quando l’unica soluzione è scalare una montagna, lui ha le vertigini. Quando c’è bisogno di un esperto di arti marziali, lui è un lento e goffo nerd. Quando serve prontezza nelle decisioni, lui è Pippo Civati.

L’UOMO CHE PASSA OLTRE.
È quello che dice “se ne occuperà la polizia”, o “non è affar nostro”. La storia la fanno gli altri. Mica lui.

Gli insonni

Cause d’insonnia per personaggi.

Vivere in uno scenario troppo simile a quello reale.

Tentare di dimenticare il passato in un capitolo pieno di flashback.

Essere presi di mira da assassini che a loro volta soffrono d’insonnia.

Rendersi conto di essere protagonisti di un romanzo di Moccia.

Eccessiva frequenza delle notti buie e tempestose in assenza di riparo.

Essere catapultati in un mondo parallelo e scoprire che Borghezio esiste anche lì.

Avere una doppia vita: di giorno persone come tante altre, di notte protagonisti di vicende così movimentate che giustificano la scrittura di una storia.

Cercare di prender sonno durante un finale ricco di colpi di scena.

Restare intrappolati nell’era Renzi a causa di un guasto della macchina del tempo.

Essere i cattivi in romanzi rivolti a un pubblico di amanti del classico lieto fine in cui trionfano i buoni.

I dissolti

Storie di persone sparite nel nulla. Nell’indifferenza di tutti.

Karl, 38 anni. Visto l’ultima volta nei pressi di un divano troppo comodo. Ma solo perché nessuno è ripassato in quel punto nelle ore successive.

Walter, impiegato della pubblica amministrazione. Scomparso dietro una pila di pratiche arretrate.

John, studente universitario appassionato di Star Trek. Avvistato mentre tornava a casa dopo l’acquisto di una PlayStation penultimo modello. Si teme che non sia più uscito.

Pier, aspirante turista. Visto durante un’interminabile coda in autostrada. Mai approdato al casello.

Jack Spirofsky, personaggio letterario per mestiere. Scomparso per un errore del correttore di bozze, che inspiegabilmente lo ha ribattezzato Jane.

Gian, 28 anni, sfigato. Invitato a una festa per sbaglio, nella splendida cornice di una mastodontica villa. L’unico che ha fatto lo sforzo di ricordare il suo nome è Phil, il pappagallo autistico di Wendy, la proprietaria della villa. Nessuno dei partecipanti lo ha notato.